Questo libro fa parte della serie dei romanzi del BarLume, storie di puro intrattenimento che intrigano e fanno sorridere pensando ai suoi protagonisti, gli assidui vecchietti frequentatori del bar capitanati dal barista-investigatore Massimo, che in comune con me (e con l’autore) ha un passato da chimico.
A questo romanzo, come a tutta la serie, potrei osare l’abbinamento con un Vermentino toscano o con un Ansonica dell’Elba, ma nel timore di offendere Ampelio o Aldo (che ha pure un ristorante), vado sul sicuro abbinando un DOCG Prosecco Superiore di Valdobbiadene, nella fattispecie un Terre di San Venanzio “Fortunato”: vivo, spumeggiante, bilanciato nel suo apporto di profumi di pesca bianca e mela e di freschezza. Un bel connubio di sapori e allegria.