E’ amore a prima vista, non si puo’ non restare ammaliati da questo territorio che pur essendo cosi’ giovane mostra tanta capacità e competenza di tutte quelle persone che ci hanno creduto…e hanno avuto ragione. Solo 25 anni fa nasce la DOC Bolgheri per cui in generale tutti i vigneti delle circa 55 aziende produttici sono relativamente giovani; ciononostante marchi come Tenuta San Guido, Ornellaia e Guado al Tasso hanno sbaragliato ogni confine e sono meritatamente tra i migliori produttori di vini al mondo.
Ma la mia curiosità mi spinge a cercare tra i nomi meno urlati e forse piu’ autentici. E mi capita, anche un po’ per caso, di andare a visitare Casa di Terra, un’azienda che inizialmente produceva frutta, verdura, olio e vino ma che ha poi deciso di investire tutto sul vino…e i risultati si vedono.
Il tour dell’azienda con tanto di passaggio in barricaia termina con una copiosa degustazione di vini, dal Vermentino al Rosato, ai vari assemblaggi come il Moreccio o monovitigni come il Poggio Querciolo 100% Syrah o il Mosaico 100% Merlot fino ad arrivare al loro must, ovvero il Maronea, DOC Bolgheri Superiore, assemblaggio di 85% Cabernet Sauvignon e 15% Cabernet Franc con almeno 18 mesi passati in barrique. Questo é un Signor Vino: profumo delicatissimo di frutti di bosco, ribes, avvolgente fin dal primo sorso, bouquet molto persistente al naso come in bocca, già pronto e nello stesso tempo di grandissimo potenziale, proprio come i grandi vini di Bordeaux.
Ma la sorpresa arriva al termine: Casa di Terra 2013, la punta di diamante. Si tratta di Cabernet Franc in purezza e già solo per questo motivo fa capire quanta attenzione e passione e volontà di provarci vegono trasmessi da questa azienda. Il Cabernet Franc dipersé é un vitigno dai toni aspri, piuttosto utilizzato in assemblaggi bordolesi a una minima percentuale. Invece qui parliamo di 100% Cabernet Franc con passaggio obbligato in tonneau. Il profumo é interessantissimo, per niente spigoloso, frutti a bacca nera, ma anche cuoio, di altissima qualità. In bocca manca leggermente di quella struttura che puo’ venire solo con gli anni (é un vino giovane) ma tanto é il suo fascino che non si puo’ non tornare a casa senza, con l’intento di scoprire tra 4-5 anni la sua vera identitià.
Un ringraziamento di cuore va a Letizia (nella foto), guida piacevolissima e molto preparata, e all’enologo dell’azienda che si é mostrato disponibile a rispondere a tutte le mie curiosità piu’ tecniche durante questa memorabile visita.