Quando rientro in patria, mi piace sempre fare un salto nell’enoteca della zona, quella in cui sai di poter perderti davanti a quelle pareti di bottiglie e sapere che, qualunque sia la scelta, il risultato sarà a dir poco gratificante.

Ed é così che mi imbatto su questa bottiglia di Schioppettino La Tunella.

Premetto che sono una amante di questa nota e ottima azienda nei Colli Orientali del Friuli , produttrice di strepitosi vini bianchi come la Rjgialla o l’insuperabile Biancosesto…ma dei suoi vini rossi non ho mai assaggiato nulla. Alla curiosità non si comanda: ed ecco che il momento della verità arriva.

Il colore é un vispo rosso rubino intenso; al naso sprigiona una schietta nota di frutti un po’ asprigni come l’amarena o il mirtillo appena raccolto, ma se devo descrivere con una unica connotazione questo vivace nettare friulano, quella che piu’ gli si addice é… pepe, sì, pepe nero. Questa particolare e intensa nota speziata si esprime e persiste anche in bocca; i tannini sono lievi, si sente anche una leggera nota di legno dovuta al passaggio in tonneaux di rovere francese. Fresco e di media struttura, si puo’ facilmente abbinare a primi o secondi a base di carne (io l’ho abbinato con agnolotti di manzo) o anche a formaggi di media stagionatura.
La temperatura di servizio consigliata é intorno ai 18-20 °C, ma vi assicuro che anche a 12-14°C esprime un’ottima bevibilità, specie in aperitivo.

Che dire, non posso che aggiungere un 10 e lode a questo vitigno autoctono friulano e alla Tunella che prima o poi farà parte delle mie mete enologiche.