E’ singolare come sia arrivata a questa bottiglia di Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Sono stata nelle Marche ? Si. Ho visitato la cantina produttrice? No (purtroppo…). E quindi? E quindi é stato un regalo: un regalo avuto da una persona a me molto cara che di vini se ne intende in quanto lei stessa produce vini. Così ricevo in omaggio questa bottiglia insieme a un caldo invito a provarla.
La curiosità in questi casi é irresistibile, scalpita: devo aprirlo, presto, subito.
E presto e subito rimango ammaliata da questo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore “Origini” della Fattoria Nannì biologico: avevo già provato in passato dei Verdicchi di Jesi, ma questo “Origini” si distacca da tutti: il suo profumo é molto delicato e fine, ricorda le erbe mediterranee, timo e maggiorana in particolare, ma anche una gentile e leggera nota floreale di mughetto e biancospino. In bocca é fresco e leggermente sapido, mi ricorda i vini di alta montagna, diretto, pulito e lungo.
La mia curiosità corre ovviamente sul web e la descrizione fatta dal produttore, Roberto Cantori, esprime alta poesia, proprio come il suo vino e il design della sua etichetta:
“Dalle mie parti c’è un monte che protegge la valle e i castelli attorno. È bello avere una piccola cima in lontananza, sbeccata forte da un lato, cupola di tartaruga storta, e che ti fa da faro quando non hai il mare. Si chiama Monte San Vicino e si affaccia bel bello pure su una grande vigna, e la custodisce, nella campagna di Apiro. Da questa vigna è nato il vino della giovane Fattoria Nannì, tutto da Nina pittato, balcone verde verso un faro che ha forma di roccia, e che ci dice da quando eravamo piccoli che tempo farà, di che colore sarà il cielo, tutto ciò che si vede e non si vede, e da che parte troverai la luna”
Perfetto per piatti a base di pesce (ottimo con degli spaghetti al sugo di ciuffi di calamaro) , o semplicemente da solo per il gusto di assaporare un Verdicchio di alta qualità.