Siamo nelle Marche, patria del Verdicchio. Ma quale Verdicchio? Già, perché questo vitigno dà origine a due tipologie di vino totalmente diverse: Verdicchio di Iesi e Verdicchio di Matelica.
Io ho assaggiato entrambi, ed entrambi sono degli ottimi vini bianchi che possono senza alcun dubbio accompagnare un pasto dall’inizio alla fine.
In questo post mi soffermo sul Verdicchio di Matelica: Matelica é una splendida città medievale e se volete testare vari produttori in un unico luogo, potete recarvi all’Enoteca comunale che si trova all’interno del Teatro in cui si possono ammirare anche le terme romane.
A differenza del Verdicchio di Jesi, il Verdicchio di Matelica – la cui produzione é circa un decimo – é “un vino di montagna che non vede il mare”. Il suo profilo sensoriale viene decisamente influenzato dal territorio e dalle forti escursioni termiche che si hanno tra il giorno e la notte.
Devo dire che tutti (ma veramente tutti) i verdicchi assaggiati all’Enoteca (Gagliardi, Belisario, Bisci, Cavalieri per dare qualche nome) mi hanno affascinato e ne ho fatto incetta: una delle ultime bottiglie rimaste é quello che porta il nome di Eugenio Benedetti, “Gegé” appunto, uno dei pilastri della cantina Cavalieri.
Gegé é un verdicchio di Matelica verace, spontaneo nella sua mineralità con profumi erbacei e un tocco leggero di fiori bianchi, di media freschezza e ben equilibrato. Qualità sensazionale!
Perfetto per aperitivi, ma anche con piatti a base di pesce e perché no anche con una pasta con sughi a base di carne. Io l’ho abbinato a un risotto coi funghi: risultato gradevolissimo!