Champagne é da sempre sinonimo di: “bisogna festeggiare”.
Si perché i momenti della vita in cui bisogna festeggiare non capitano tutti i giorni e, ciononostante, talvolta passano addirittura inosservati. Questione di abitudine? Fretta? Mancata occasione? Dato poco peso? Insomma, alla fine, il rischio é di dire: troppo tardi.
E invece no, questi momenti vanno celebrati, eccome, grandi o piccoli che siano, da condividere con la famiglia o con gli amici veri.
E vanno celebrati con uno Champagne. Perché? Perché Champagne significa finezza, qualità, prestigio.

E io scelgo questo Louis Roederer Brut Premier.

Giusto per contestualizzare, la Maison Louis Roederer vanta due secoli di storia ed appartiene ancora alla famiglia (siamo alla settima generazione). I suoi vigneti si trovano nei tre principali territori dello Champagne: la Montagne de Reims, la Vallée de la Marne e la Côte des Blancs.
La loro punta di diamante (in tutti i sensi) é rappresentata dalla linea Cristal, nata nel 1876 per soddisfare la richiesta dello zar di Russia Alessandro II di uno Champagne esclusivo, in bottiglie , appunto, di cristallo.

Tornando alla mia scelta: queso blend di  40% Chardonnay, 40% Pinot Noir e 20% Pinot Meunier subisce una maturazione in fusti di rovere di 3 anni  e un riposo di ulteriori 6 mesi in bottiglia dopo lo sboccamento.

Il colore é un giallo paglierino brillante, il perlage é molto fine e per nulla aggressivo; al naso un intenso bouquet di pasticceria, seguito da un sentore agrumato di cedro e lime. In bocca mi soprende la sua freschezza, tanto inattesa quanto piacevole. Questa pronunciata freschezza incita alla beva, dà quel carattere di vigore e di modernità che non ci si aspetterebbe da uno Champagne con i suoi 200 anni di storia alle spalle. Sorso lungo e persistente, ottimo in aperitivo come a tutto pasto.

Ho aperto questo Champagne per celebrare un voltapagina nella vita di una mia carissima amica: su i calici!