E non sto parlando di una finale di calcio…! Perché in fondo, in ambito gastronomico, chi dice Spagna, dice…Paella!
Che poi di paella ce ne sono di diverse ricette a seconda di dove ti trovi, ma quella classica rimane la paella valenciana: un misto di carne, pesce e verdure unite al riso insaporito di zafferano, paprika, curcuma e altre spezie a gradimento.
Quindi parliamo di un piatto ricco, unico, dai gusti intensi, speziato ma non troppo: la carne (salsiccia, pollo) insieme al pesce (gamberetti) rimangono tutto sommato allo stesso livello, senza prevalere uno sull’altro. E il tutto amalgamato dal riso con piselli, fagiolini e peperoni che danno un tocco di amarognolo.
Insomma, ci va un vino bianco: deciso ma non troppo, speziato ma con cautela. Serve sapidità e freschezza per bilanciare il carattere sapido e amarognolo della paella. E quindi andiamo in Friuli e scegliamo un Friulano Schiopetto 2020.
Questo Friulano (ex Tocai, non sia mai) che fa parte della “Linea del Pompiere” (come ben evidente dall’etichetta molto simpatica) dal colore giallo paglierino e riflessi dorati, rappresenta appieno le caratteristiche di questo vitigno dei Colli del Friuli. Al naso irrompe una nota di fiori bianchi, tiglio, erbe aromatiche; in bocca una buona freschezza e una decisa salinità con un retrogusto leggermente amaro riescono a controbilanciare la complessa e variegata palette gustativa della paella.
Si, sono soddisfatta di questo abbinamento tra due Nazioni che in fondo hanno tanto in comune. Quindi direi Italia-Spagna 1-1